Come gestire le allergie nei bambini

Come gestire le allergie nei bambini

Le allergie sono in aumento, soprattutto tra i più piccoli. Generalmente i sintomi sono controllabili, ma in alcuni casi, possono essere estremamente pericolosi e, per questo, vanno diagnosticate per tempo, in modo che i genitori siano in grado di gestirle al meglio. Ciò deve passare dall’individuazione, tramite i test allergologici, dell’allergene responsabile per intraprendere un adeguato percorso terapeutico con lo scopo di controllare i sintomi e consentire al piccolo paziente di vivere una vita normale, in mezzo ai suoi amici, facendo sport e trascorrendo giornate all’aria aperta.

Che cos’è un’allergia?

L’allergia è una risposta eccessiva da parte del sistema immunitario al contatto di una sostanza esterna (allergene) considerata come dannosa. Il primo passo per gestire le allergie nei bambini è identificare gli allergeni responsabili. Questo può richiedere l’aiuto di un allergologo o di un pediatra allergologo, che può utilizzare test cutanei o test del sangue per determinare le sostanze alle quali il bambino è allergico.

Quali sono i sintomi delle allergie nei bambini?

La dermatite atopica è generalmente la prima manifestazione dell’allergia. Nei soggetti geneticamente predisposti infatti può accadere che gli anticorpi contro determinati alimenti (i più frequenti sono uova e latte) si sviluppino presto anche se in alcuni casi non si presentano i sintomi dell’allergia. Questa sensibilizzazione in tenera età però può aumentare il rischio di una successiva sensibilizzazione ad altri allergeni. La precoce sensibilizzazione verso allergeni inalanti, acari della polvere in particolare, e l’esistenza di una familiarità positiva, aumentano la probabilità di sviluppare l’asma.

Quali sono le allergie più comuni nei bambini?

Le allergie nei bambini sono in aumento. Secondo una stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità entro il 2025, oltre il 40% dei bambini avrà problemi di allergia. Le cause più comuni a scatenarle sono:

  • polline di alberi, piante e fiori;
  • acari della polvere;
  • punture di insetto;
  • peli di animali domestici;
  • muffe;
  • irritanti (fumo di sigaretta, profumo, gas di scarico dell’auto);
  • alimenti (arachidi, uova, latte e latticini).

Perché i bambini hanno le allergie?

Per capire se un bambino è allergico, un primo fattore da considerare è la predisposizione genetica: se uno o entrambi i genitori sono allergici, vi è una maggior possibilità per il bambino sviluppare allergie. Questo non significa che un bambino eredita una particolare allergia, ma può anche avere solo una predisposizione.

Quali sono i test per diagnosticare le allergie?

Per trovare la causa di un’allergia possono essere eseguiti diversi test cutanei per gli allergeni ambientali e alimentari più comuni, come:

  • Prick test: consiste nell’applicare sulla pelle (normalmente dell’avambraccio) una goccia dell’allergene che si vuole testare e poi pungere con una lancetta la pelle attraverso la goccia. Si tratta di una procedura indolore a cui si possono sottoporre con tranquillità anche i bambini. Se il soggetto è sensibilizzato in pochi minuti, nel punto dell’iniezione si produrrà un caratteristico pomfo (piccolo rigonfiamento).
  • Prick by prick: viene utilizzato nel caso delle allergie alimentari, e si basa sull’impiego diretto dell’alimento ritenuto allergizzante.
  • Patch test: consiste nell’applicare sulla pelle (solitamente la schiena) dei cerotti contenenti estratti allergizzanti.
  • Rast test o test di radio-allergo-assorbimento: esami del sangue per la ricerca di specifici anticorpi (le IgE, o immunoglobuline E).

Come gestire le allergie nei bambini?

Una volta identificati gli allergeni, è importante prendere misure per evitare il contatto con essi. A casa e negli altri ambienti frequentati dal bambino, prendere tutte quelle misure per ridurre al minimo il rischio di esposizione agli allergeni. Questo può includere tenere la casa pulita per ridurre la presenza di polvere e muffe, evitare il fumo di sigaretta in casa, non uscire nelle ore più calde della giornata e consultare i calendari pollinici. È importante educare il bambino sulla propria allergia e insegnargli come evitare gli allergeni. Questo può includere insegnare al bambino a leggere le etichette degli alimenti, a comunicare agli insegnanti e ai compagni di classe la propria allergia e a sapere quando e come utilizzare farmaci come l’autoiniettore di adrenalina in caso di emergenza.

Quali trattamenti per le allergie?

Non esiste una cura definitiva per le allergie, ma la maggior parte dei sintomi possono essere gestiti con farmaci preventivi o sintomatici. Nel caso di sintomi associati a shock anafilattico è invece necessario che il genitore pratichi un’iniezione di adrenalina al bambino, e si rechi immediatamente al pronto soccorso. Cardine del trattamento delle forme allergiche è la prevenzione, quando possibile, che si attua con l’allontanamento dell’allergene responsabile dei sintomi o evitando l’esposizione. Gli antistaminici ed i corticosteroidi invece sono farmaci sintomatici che devono essere somministrati in presenza dei sintomi. A questi farmaci si aggiungere l’immunoterapia allergene specifica con l’intento di stimolare una tolleranza immunitaria verso l’allergene responsabile. Ultimamente ai preparati da somministrare per via sottocutanea si sono aggiunti preparati in gocce orosolubili o sublinguali per auto somministrazione molto validi ed utili specialmente per i piccoli pazienti allergici.

Se tuo figlio soffre di allergie, non aspettare. Consulta un allergologo per identificare esattamente a cosa è allergico tuo figlio. Con un approccio informato puoi gestire le allergie del tuo bambino in modo sicuro ed efficace.
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